Le Maldive si trovano da sempre al centro di numerose rotte commerciali, soprattutto quelle della seta, ecco il motivo per cui i coloni del passato e i visitatori delle regioni circostanti (India e Sri Lanka) o del resto del mondo si sono trovati spesso a incrociare queste isole sui loro tragitti via mare. Questo flusso continuo di persone e culture eterogenee ha lasciato nei maldiviani il segno tangibile delle influenze nella lingua, nelle credenze, nell’arte e nei modi di fare. Le fattezze fisiche del maldiviano, ad esempio, possono distinguersi, tra un atollo e l’altro, per i diversi geni ereditati dagli asiatici del sud e sud-est, dagli africani e dagli arabi e lo stesso Dhivehi, lingua parlata e in uso in tutti gli uffici amministrativi delle Maldive, assume sfumature sensibili in alcune regioni del sud delle Maldive.
Arte e artigianato
Tra le forme artistiche più popolari e fruibili anche all’interno degli stessi resort ci sono sicuramente gli spettacoli di bodu beru. Bodu beru in lingua Dhivehi significa “grande tamburo”, non a caso si tratta di spettacoli di musica e danze accompagnate dal suono dei tamburi, che ricorda molto il battito dei ritmi africani. Queste danze partono dolcemente, ma si concludono con movimenti concitati quasi simili a degli stati di trance da parte dei ballerini. Il Bodu beru, secondo la tradizione, veniva cantato dopo un duro giorno di lavoro, oggi viene solitamente suonato durante le celebrazioni e i festival. Il costume degli artisti consiste in un sarong con una banian (camicia indù) bianca a maniche corte.
Quanto alla letteratura bisogna ricordare che la maggior parte delle storie, dei racconti legati alla cultura maldiviana sono il frutto della trasmissione orale, anche se di recente alcuni miti e leggende sono stati oggetto di pubblicazioni in inglese. Nei negozi di Malè è infatti possibile trovare sporadica traccia di queste novità editoriali: vi si scopriranno storie generalmente legate alla magia e alla stregoneria o novelle con finalità moraleggiante e pedagogica.
Quanto alla produzione artistica, specie quella pittorica, non si può dire che le Maldive vantino nomi rappresentativi sul mercato internazionale. Tuttavia, a fronte della richiesta del turismo, di recente numerosi artisti vendono dipinti o realizzano scorci delle spiagge maldiviane sulle pareti degli alberghi. È l’artigianato locale invece a riscuotere un certo interesse presso il turismo. Questo riguarda soprattutto la produzione di stuoie, lacche e gioielli. L’eccellente abilità artistica maldiviana, che si può ammirare nei particolari intrecci delle travi di legno delle antiche moschee, rappresenta ciò che si è ereditato dall’architettura dell’Asia del Sud. Infine il Dhoni (una barca a vela unica), la tradizionale imbarcazione su cui tutti i visitatori delle Maldive avranno modo di salire, è una vera e propria opera d’arte, nata grazie all’estro di alcuni artisti navali specializzati. Essa ha notevoli rassomiglianze con le barche arabe e in alcuni casi ha ispirato i costruttori dei villaggi turistici più esclusivi nella concezione di alcune appariscenti suite over-water.
Cucina
Il soggiorno presso un villaggio turistico comporterà raramente la possibilità di degustare i veri sapori della cucina maldiviana. I resort offrono infatti numerosi adattamenti alla cucina internazionale oppure la possibilità di selezionare col proprio chef i piatti che si desiderano. Se, invece, si ha la possibilità di visitare Malé oppure un’isola abitata, quella sarà la vera occasione per assaggiare veloci stuzzichini (short eats) nei tradizionali tea-shops presso i quali di norma non è consentito l’accesso alle donne del posto, tuttavia
le straniere possono entravi se accompagnate da un uomo. Ad ogni modo alle Maldive crescono noci di cocco, mango, papaya e ananas e si pesca tanto pesce, ecco perché i piatti tradizionali sono semplici e composti di questi basilari ingredienti. Tuttavia le influenze di India e Africa apportano nella cucina l’utilizzo di spezie odorose e piccanti: si pensi che uno dei piatti tipici della prima colazione è il mas huni, un pasticcio a base di tonno, cipolla, cocco e peperoncino che si mangia freddo accompagnato da pane non lievitato e tè; mentre il piatto principale della giornata è a base di riso o roshi (pane non lievitato) che prevede l’aggiunta di zuppa, curry, verdure, sottacenti e salse piccanti. Quanto alle bevande è utile ricordare che alle Maldive è vietato consumare alcolici pertanto le uniche bevande concesse, dopo l’acqua, sono il tè e il raa, un succo estratto dalla cima del tronco delle palme, che, col suo sapore dolce, e dopo averlo fatto fermentare un po’, è la bevanda maldiviana che più si avvicina, come gusto, all’alcol.
Norme sull’abbigliamento
Di norma si richiede un abbigliamento informale, quello che serve per vivere il mare e i piccoli spostamenti ai ristoranti dei resort. In alcuni ambienti dei resort più esclusivi, ad esempio, è vietato l’uso del bikini ed è richiesto l’uso di pantalone e pareo.
Economia
L’economia delle Maldive si basa fondamentalmente su due colonne portanti: l’industria ittica e il turismo, che costituisce il 90% delle entrate fiscali. Naturalmente la crisi finanziaria degli ultimi anni ha determinato una poderosa battuta d’arresto anche per il turismo maldiviano, tuttavia una consistente fetta di magnati russi e soprattutto una crescente percentuale di visitatori cinesi stanno continuando a ingrossare le fila dei clienti dei resort. La pesca è l’altra importante risorsa economica delle Maldive per cui, per agevolare il settore, negli ultimi anni si è provveduto a meccanizzare i processi di inscatolamento e smercio per aprirsi a nuovi mercati. Le Maldive sono infatti i principali fornitori di pesce dei mercati asiatici e mediorientali.
La moneta delle Maldive è la Rufiyaa. 1$ equivale a Rf. 15,40. Il dollaro è la valuta estera più usata pertanto si possono pagare gli extra nei resort con dollari o carte di credito. Negli ultimi due anni molti villaggi hanno iniziato ad accettare anche gli euro. Le Rufie possono essere riconvertite in aeroporto prima della partenza anche se difficilmente chi rimane in un villaggio turistico avrà modo di utilizzarle.
Politica
Le Maldive sono una repubblica presidenziale e, in accordo con la costituzione, il Presidente è il capo dello stato, delle forze armate, dell’esecutivo e dei quarantotto membri del Parlamento.
Ambiente e turismo responsabile
Grazie alle politiche ambientali intraprese dal governo Nasheed, dettate da una presa di coscienza del rischio corso dall’arcipelago di inabissamento a causa del progressivo surriscaldamento terrestre, uno degli aspetti caratterizzanti il turismo alle Maldive è la consapevolezza che si farà un soggiorno all’insegna del rispetto dell’ambiente. Il governo ha infatti da tempo messo in atto una serie di mosse preventive, tipo lo stanziamento di un “fondo sovrano” per acquistare nuovi terreni dove trasferire gli isolani in caso di completa sommersione delle isole, tra cui la nuova isola artificiale di Hulhumale, alta 2 metri, dove è sito l’aeroporto internazionale di Ibrahim. Anche la pesca è stata sottoposta a dure normative che in primis vietano la caccia allo squalo e in generale la caccia con le reti a strascico; mossa messa in atto per prevenire l’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche e puntare a una pesca più mirata che risparmi le specie a rischio di estinzione. Queste sono le premesse alla base di un turismo responsabile che si fonda sul principio che il visitatore è un ospite e non deve pescare o danneggiare l’ecosistema in cui è stato accolto.