Per l’ingresso alle Maldive basta un semplice Passaporto (validità residua di almeno un mese dopo il rientro in Italia, oppure, se per una tratta in transito a Dubai – Emirati Arabi Uniti o Doha–Qatar, di sei mesi dalla data del rientro per disposizioni delle autorità del Paese). Una volta sbarcati alle Maldive verrà chiesto di compilare un modulo di immigrazione in inglese (senza allegare fotografie), di norma consegnato in aereo o in aeroporto prima dei controlli del Passaporto, che rilascerà il visto turistico con validità 30 giorni prorogabili a 60 per un massimo di 90 (se si intende prolungare il tempo di validità occorre contattare l’Ufficio Immigrazione e, nel caso, per la proroga sono richieste due fototessere). Una parte del modulo sarà da consegnare al controllo Passaporto, la seconda parte al controllo passaporto al ritorno. In caso di viaggio non organizzato da un tour operator, per ottenere il visto è necessario dare attestazione della prenotazione presso la struttura alberghiera contattata e di un biglietto di ritorno. Le persone che rimangono oltre il periodo consentito possono essere arrestate. I visitatori in transito possono restare non oltre 24 ore. Per maggiori informazioni consultare il Consolato Onorario delle Maldive in Italia (www.consolatomaldive.it).
Documenti per minori: “Dal 26 giugno 2012 tutti i minori in viaggio devono essere muniti di documento di viaggio individuale: il Passaporto individuale oppure, qualora gli Stati attraversati ne riconoscano la validità, di carta d’identità valida per l’espatrio. La procedura per richiedere il nuovo passaporto individuale prevede l’assenso di entrambi i genitori (in mancanza dell’assenso si deve essere in possesso del nulla osta del giudice tutelare); se uno dei due genitori è impossibilitato a presentarsi per la dichiarazione, il richiedente può allegare una fotocopia del documento del coniuge firmato in originale con una dichiarazione scritta di assenso all’espatrio. Analogamente a quanto avviene per la carta d’identità, la normativa prevede due tipologie di validità: triennale per i minori da 0 a 3 anni, quinquennale per i minori tra 3 e 18 anni”. Ulteriori dettagli sono reperibili sul sito della Polizia di Stato.
Usi e Costumi
Le Maldive si trovano da sempre al centro di numerose rotte commerciali, soprattutto quelle della seta, ecco il motivo per cui i coloni del passato e i visitatori delle regioni circostanti (India e Sri Lanka) o del resto del mondo si sono trovati spesso a incrociare queste isole sui loro tragitti via mare. Questo flusso continuo di persone e culture eterogenee ha lasciato nei maldiviani il segno tangibile delle influenze nella lingua, nelle credenze, nell’arte e nei modi di fare. Le fattezze fisiche del maldiviano, ad esempio, possono distinguersi, tra un atollo e l’altro, per i diversi geni ereditati dagli asiatici del sud e sud-est, dagli africani e dagli arabi e lo stesso Dhivehi, lingua parlata e in uso in tutti gli uffici amministrativi delle Maldive, assume sfumature sensibili in alcune regioni del sud delle Maldive.
Religione
La caratteristica principale dello spirito del maldiviano è la forte osservanza religiosa. L’Islam è la religione dominante, ma la cultura maldiviana poggia ancora su molte credenze popolari e superstizioni ancestrali; esse sono capaci di condizionare le abitudini e i riti del quotidiano, inoltre una minoranza della popolazione guarda ancora alle tradizioni dei primissimi invasori. Prima di diventare un paese musulmano, infatti, la religione professata alle Maldive era il Buddismo. La leggenda vuole che la conversione all’Islam sia avvenuta per merito di Abul Barakat Yoosuf Al Barbary, un erudito islamico che visitò le Maldive durante il periodo in cui la gente viveva nel terrore di un pauroso demone di mare, a cui ogni mese veniva sacrificata una vergine. Un giorno venne scelta come vittima sacrificale la figlia del proprietario della casa ove Abul Barakat Yoosuf Al Barbary era ospite: l’erudito decise di salvarla. Travestito da donna passò la notte nel tempio in cui le fanciulle erano condotte al sacrificio recitando continuamente il Corano. Alla mattina la gente rimase stupita nel trovarlo ancora vivo ed intento a recitare il testo sacro. Quando il re apprese che il demone era stato sconfitto con la forza del Corano, abbracciò l’Islam e ordinò a tutte le persone di seguire questa religione. Il salvatore fu quindi venerato e la sua tomba è ancora oggi meta di pellegrinaggio nel giardino presidenziale di Malè. Da quel momento vennero man mano abbattuti tutti i templi buddisti e fu eretta la prima moschea musulmana.
La religione è un aspetto talmente radicato nella cultura locale che, secondo la costituzione approvata nel 2008, un non musulmano
non può ottenere la cittadinanza e il rito più importante nella vita di un maldiviano, ancor prima che il matrimonio, è la circoncisione: essa avviene intorno ai 6-7 anni e seguono all’evento giorni e giorni di festeggiamenti. La giornata dei maldiviani, inoltre, è profondamente segnata dalla liturgia, essa è scandita da cinque momenti fondamentali di preghiera (uno prima dell’alba, il secondo intorno a mezzogiorno, uno verso metà pomeriggio, un quarto al tramonto e l’ultimo nelle prime ore della sera). Questi momenti vengono ricordati da dei profeti (i mudhim) i quali, recandosi in cima a un punto visibile della città, richiamano l’attenzione con l’altoparlante e impongono ai fedeli un quarto d’ora di preghiera. Ad oggi anche i media fanno la loro parte: il canale nazionale maldiviano (TVM), infatti, sospende i programmi per tutta la durata del rito, negozi e uffici arrestano le loro attività, alcuni fedeli si recano alla moschea più vicina mentre altri semplicemente si inginocchiano sul posto in contemplazione. Il Ramazan, la festa principale, è il mese che i musulmani dedicano al digiuno durante il quale sono previste una serie di astensioni: bere, fumare, avere rapporti sessuali dall’alba al tramonto. La fine del Ramazan viene festeggiata col Kuda Eid, che consiste in tre giorni di festività pubblica durante i quali si allestiscono fastosi banchetti mentre negli atolli si può assistere a frenetiche esibizioni di bodu beru e altre danze, spesso per tutta la notte. Da questa cultura di fede deriva un atteggiamento conservatore nei confronti delle proprie tradizioni.
Le principali feste civili e religiose:
26 Luglio: Giorno dell’Indipendenza. Il giorno dell’Indipendenza è celebrato il 26 luglio e le celebrazioni ufficiali si tengono nella piazza
della Repubblica. L’evento inizia con una parata del servizio di sicurezza nazionale ed il corpo nazionale dei Cadetti, seguono balli e danze tradizionali e moderne e sfilate cui partecipano centinaia di scolari in abbigliamento sgargiante.
11 Novembre: Giorno Della Repubblica. L’11 novembre 1968 le Maldive sono diventate una Repubblica per la seconda volta. Il giorno
è celebrato ogni anno con parate e marce.
26 Novembre: Fine del protettorato inglese.
Festa Nazionale: Questa giornata celebra la grande vittoria di Mohamed Thakurufaanu sui portoghesi nel 1573. La festa cade il primo
giorno del terzo mese del calendario islamico.
Istruzione
Quanto all’istruzione spesso i giovani sono costretti a trasferirsi lontano dalla propria isola natale per proseguire gli studi poiché, di norma, sulle isole più piccole viene garantita solo la licenza elementare, ciò nonostante il tasso di alfabetizzazione degli adulti si attesta intorno al 98%.
Quanto alla letteratura bisogna ricordare che la maggior parte delle storie, dei racconti legati alla cultura maldiviana sono il frutto della trasmissione orale, anche se di recente alcuni miti e leggende sono stati oggetto di pubblicazioni in inglese. Nei negozi di Malè è infatti possibile trovare sporadica traccia di queste novità editoriali: vi si scopriranno storie generalmente legate alla magia e alla stregoneria o novelle con finalità moraleggiante e pedagogica.
Quanto alla produzione artistica, specie quella pittorica, non si può dire che le Maldive vantino nomi rappresentativi sul mercato internazionale. Tuttavia, a fronte della richiesta del turismo, di recente numerosi artisti vendono dipinti o realizzano scorci delle spiagge maldiviane sulle pareti degli alberghi. È l’artigianato locale invece a riscuotere un certo interesse presso il turismo. Questo riguarda soprattutto la produzione di stuoie, lacche e gioielli. L’eccellente abilità artistica maldiviana, che si può ammirare nei particolari intrecci delle travi di legno delle antiche moschee, rappresenta ciò che si è ereditato dall’architettura dell’Asia del Sud. Infine il Dhoni (una barca a vela unica), la tradizionale imbarcazione su cui tutti i visitatori delle Maldive avranno modo di salire, è una vera e propria opera d’arte, nata grazie all’estro di alcuni artisti navali specializzati. Essa ha notevoli rassomiglianze con le barche arabe e in alcuni casi ha ispirato i costruttori dei villaggi turistici più esclusivi nella concezione di alcune appariscenti suite over-water.
Cucina
Il soggiorno presso un villaggio turistico comporterà raramente la possibilità di degustare i veri sapori della cucina maldiviana. I resort offrono infatti numerosi adattamenti alla cucina internazionale oppure la possibilità di selezionare col proprio chef i piatti che si desiderano. Se, invece, si ha la possibilità di visitare Malé oppure un’isola abitata, quella sarà la vera occasione per assaggiare veloci stuzzichini (short eats) nei tradizionali tea-shops presso i quali di norma non è consentito l’accesso alle donne del posto, tuttavia le straniere possono entravi se accompagnate da un uomo. Ad ogni modo alle Maldive crescono noci di cocco, mango, papaya e ananas e si pesca tanto pesce, ecco perché i piatti tradizionali sono semplici e composti di questi basilari ingredienti. Tuttavia le influenze di India e Africa apportano nella cucina l’utilizzo di spezie odorose e piccanti: si pensi che uno dei piatti tipici della prima colazione è il mas huni, un pasticcio a base di tonno, cipolla, cocco e peperoncino che si mangia freddo accompagnato da pane non lievitato e tè; mentre il piatto principale della giornata è a base di riso o roshi (pane non lievitato) che prevede l’aggiunta di zuppa, curry, verdure, sottacenti e salse piccanti. Quanto alle bevande è utile ricordare che alle Maldive è vietato consumare alcolici pertanto le uniche bevande concesse, dopo l’acqua, sono il tè e il raa, un succo estratto dalla cima del tronco delle palme, che, col suo sapore dolce, e dopo averlo fatto fermentare un po’, è la bevanda maldiviana che più si avvicina, come gusto, all’alcol.
Norme sull’abbigliamento
Di norma si richiede un abbigliamento informale, quello che serve per vivere il mare e i piccoli spostamenti ai ristoranti dei resort. In alcuni ambienti dei resort più esclusivi, ad esempio, è vietato l’uso del bikini ed è richiesto l’uso di pantalone e pareo.
Economia
L’economia delle Maldive si basa fondamentalmente su due colonne portanti: l’industria ittica e il turismo, che costituisce il 90% delle entrate fiscali. Naturalmente la crisi finanziaria degli ultimi anni ha determinato una poderosa battuta d’arresto anche per il turismo maldiviano, tuttavia una consistente fetta di magnati russi e soprattutto una crescente percentuale di visitatori cinesi stanno continuando a ingrossare le fila dei clienti dei resort. La pesca è l’altra importante risorsa economica delle Maldive per cui, per agevolare il settore, negli ultimi anni si è provveduto a meccanizzare i processi di inscatolamento e smercio per aprirsi a nuovi mercati. Le Maldive sono infatti i principali fornitori di pesce dei mercati asiatici e mediorientali.
La moneta delle Maldive è la Rufiyaa. 1$ equivale a Rf. 15,40. Il dollaro è la valuta estera più usata pertanto si possono pagare gli extra nei resort con dollari o carte di credito. Negli ultimi due anni molti villaggi hanno iniziato ad accettare anche gli euro. Le Rufie possono essere riconvertite in aeroporto prima della partenza anche se difficilmente chi rimane in un villaggio turistico avrà modo di utilizzarle.
Politica
Le Maldive sono una repubblica presidenziale e, in accordo con la costituzione, il Presidente è il capo dello stato, delle forze armate, dell’esecutivo e dei quarantotto membri del Parlamento.
Ambiente e turismo responsabile
Grazie alle politiche ambientali intraprese dal governo Nasheed, dettate da una presa di coscienza del rischio corso dall’arcipelago di inabissamento a causa del progressivo surriscaldamento terrestre, uno degli aspetti caratterizzanti il turismo alle Maldive è la consapevolezza che si farà un soggiorno all’insegna del rispetto dell’ambiente. Il governo ha infatti da tempo messo in atto una serie di mosse preventive, tipo lo stanziamento di un “fondo sovrano” per acquistare nuovi terreni dove trasferire gli isolani in caso di completa sommersione delle isole, tra cui la nuova isola artificiale di Hulhumale, alta 2 metri, dove è sito l’aeroporto internazionale di Ibrahim. Anche la pesca è stata sottoposta a dure normative che in primis vietano la caccia allo squalo e in generale la caccia con le reti a strascico; mossa messa in atto per prevenire l’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche e puntare a una pesca più mirata che risparmi le specie a rischio di estinzione. Queste sono le premesse alla base di un turismo responsabile che si fonda sul principio che il visitatore è un ospite e non deve pescare o danneggiare l’ecosistema in cui è stato accolto.